L'importanza di avere un diario alimentare a Napoli

In un percorso dimagrante potrebbe risultare molto utile avere un diario alimentare in cui annotare quello che mangiamo, cosa beviamo (anche le porzioni e non necessariamente i pesi), se facciamo attività fisica e quanta ne facciamo.

Scrivere un diario alimentare, cosi come scrivere qualsiasi altro diario, ci aiuterà ad avere una certa consapevolezza nel modo in cui raggiungere i nostri obiettivi più facilmente.

Osservando e riflettendo sui nostri comportamenti abituali, siamo sollecitati ad acquisire nuove abitudini che ci aiuteranno a migliorarci e raggiungere uno stato di benessere. Basta prendere un piccolo quaderno, che diventerà il nostro compagno di viaggi. Sia ben chiaro che se una volta ci dimentichiamo di annotare ciò che mangiamo, non sarà la fine del mondo e tutto il percorso non verrà pregiudicato. Attraverso questo semplice “compito” verremo a conoscenza delle nostre abitudini di cui spesso non siamo consapevoli.

Infatti capita frequentemente che nello studio quando raccolgo le informazioni per l’anamnesi alimentare, la prima cosa che mi viene detta è; “dottoressa, ma io mangio poco e non mangio schifezze non capisco perché ingrasso e perché non mi sento bene”.
 Poi facendo domande appropriate, scopro che c’è uno squilibrio esagerato a favore dei carboidrati e dei grassi, con un deficit proteico e un assenza quasi totale di micronutrienti come vitamine e sali minerali.
 Persone che bevono solo un caffè zuccherato a colazione, per poi arrivare a pranzo e mangiare pasta al pomodoro accompagnata da un pezzetto di parmigiano o di prosciutto (perché, dottoressa, io consumo solo prosciutto crudo), e poi trascorrono il pomeriggio a casa e per noia, ma forse più semplicemente per fame, divorano biscotti (però integrali, rigorosamente integrali e confezionati, per cui ricchi di grassi) e poi a cena un pezzo di pizza.

- E l’acqua? “No dottoressa soprattutto in inverno non riesco a bere, lo so che dovrei bere un litro e mezzo ma non ci riesco”.
- E la frutta?
- E gli antiossidanti?
- E l’attività fisica?
E alla fine del colloquio spesso mi viene detto “credevo di mangiare poco, forse devo imparare a mangiare” e questa, credo che sia la grande soddisfazione di ogni nutrizionista.

Il guaio è che troppo spesso, ci si sofferma sulla quantità degli alimenti, come ci si sofferma sui chili del corpo! Però non esiste solo il peso degli alimenti, ma anche i nutrienti, le molecole che costituiscono quell’alimento, macro e micronutrienti, e non esiste solo il peso in chilogrammi del nostro corpo ma anche la nostra composizione corporea, cioè come siamo fatti. Potrei andare avanti ancora per molto, ma credo che basti!

Abbiamo dunque capito perché è importante avere un diario alimentare, una sana abitudine che ci aiuta nel nostro percorso di benessere. L’ideale sarebbe farlo insieme al proprio nutrizionista, e con lui scoprire gli errori alimentari più comuni sui quali andare a lavorare, ma avere anche la piacevole sorpresa, che forse ci sono dei punti di forza che bisognerebbe enfatizzare. E per essere ancora più precisi bisognerebbe prendere nota anche delle emozioni che spesso si accompagnano nei nostri pasti o nei nostri sgarri.

Ricordiamo che dietro ai chili (in eccesso o in difetto), si nascondono chili di emozioni. Ma per chi vuole iniziare senza troppo impegno, va bene anche solo compilare il diario giorno per giorno almeno per due settimane, al termine delle quali è opportuno riflettere su ciò che si è scritto estrapolando i principali errori su cui lavorare per migliorare la propria forma fisica, ma soprattutto la propria salute e il proprio benessere.


ESEMPIO DI DIARIO ALIMENTARE